Avviso INPS: scaleranno soldi dalla pensione ogni mese. E il motivo è assurdo

Denaro detratto dalla pensione ogni mese, quali sono le motivazioni di un avviso INPS del genere. Scopriamo i dettagli della vicenda incredibile.

Un proverbio largamente diffuso recita più o meno così nessuna nuova, buona nuova. Il significato è abbastanza chiaro: non ricevere una notizia può essere di per sé una buona notizia, in quanto nulla di grave è accaduto. Un detto che mantiene un fondo di verità, in diverse occasioni.

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Avviso INPS: scaleranno soldi dalla pensione ogni mese. E il motivo è assurdo – fortecarpenedo.it

Cosa dire quando si riceve una raccomandata inattesa o la comunicazione da parte di un’amministrazione statale o locale, Agenzia delle Entrate o INPS? Purtroppo nonostante gli sforzi della Pubblica Amministrazione i rapporti con i cittadini non sono dei migliori e una certa diffidenza resta quando si riceve una comunicazione dalla PA. Scarsa fiducia, timori infondati o la realtà di rapporti ancora difficili tra cittadini e amministrazione?

Richiesta dell’INPS, di che si tratta

La vicenda è abbastanza recente e riguarda una richiesta di rimborso da partire dell’INPS a un pensionato per un’indennità non spettante. Si tratta della nota e ormai lontana indennità una tantum da 200 euro, erogata in occasione dell’emergenza Covid.

È passato diverso tempo da allora e molto è cambiato da quella situazione che appariva del tutto superata, ma evidentemente i tempi delle procedure e dei controlli sono ancora lunghi e non è ancora giunto il momento di mettere nel dimenticatoio quei giorni. Almeno per chi ha ricevuto questo avviso INPS. La comunicazione è molto chiara e non sembra consentire repliche.

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Richiesta dell’INPS, di che si tratta – fortecarpenedo.it

L’interessato ha ottenuto nel corso 2022 l’indennità una tantum non dovuta. L’erogazione è avvenuta in via provvisoria, in attesa di un confronto tra i dati riguardanti i redditi soggetti a IRPEF disponibili negli archivi INPS e quelli accertati per l’anno d’imposta 2021. Dal confronto emerge che reddito sottoposto a IRPEF risulta superiore ai 35mila euro, limite indicato per il pagamento dell’indennità.

Il rimborso sarà effettuato direttamente con una trattenuta di 50 euro al mese dalla prima rata di pensione utile. Se non fosse possibile recuperare direttamente la somma dal trattamento, il pagamento dovrà essere effettuato con procedura pagoPA. Naturalmente il pensionato può inviare all’INPS ogni informazione e documento validi per modificare la richiesta di rimborso. Una vicenda che dimostra come i tempi della burocrazia restino molto lunghi, forse eccessivamente.

Perché al di là delle motivazioni della richiesta di rimborso, quello che stupisce è la distanza temporale. Non era possibile controllare più rapidamente i requisiti della domanda di bonus? Dall’erogazione dell’indennità sono trascorsi più di due anni, non poco e probabilmente l’interessato l’aveva del tutto dimenticata. Una maggiore celerità in situazioni del genere rende i rapporti tra amministrazione e cittadini migliori, più trasparenti e di certo meno sbilanciati.

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